Michele Raule morto sul Monte Bianco, con la sua scalata raccoglieva fondi per i bambini malati

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L'ingegnere 50enne di San Lazzaro (Bologna) tesserato FASI, è scivolato su un nevaio, cadendo per circa 100 metri in un canalone e finendo in un crepaccio nel ghiacciaio del Miage. Era quasi arrivato al rifugio, con lui altre tre persone, tra queste anche il fratello
Il presidente Davide Battistella ed il consiglio federale si stringono attorno alla famiglia di Michele con un abbraccio infinito.

Bologna, 15 luglio 2024 - Michele Raule è morto sul Monte Bianco. L'ingegnere 50enne di San Lazzaro (Bologna) è scivolato su un nevaio, cadendo per circa 100 metri in un canalone e finendo in un crepaccio nel ghiacciaio del Miage. Con la sua impresa sul Monte Bianco, annunciata via social nelle scorse settimane, Raule stava raccogliendo fondi per un'associazione, Ageop, che aiuta i bambini malati di tumore. L'incidente è avvenuto ieri vicino al rifugio Gonella, di lì a poco l'ingegnere bolognese avrebbe potuto trovare riparo. Con lui c'erano anche il fratello e altre due persone, stavano rientrando dalla via normale italiana alla vetta.

Il corpo è stato recuperato stamane dal Soccorso alpino valdostano e dal Soccorso alpino della guardia di finanza di Entrèves, che si occupa delle operazioni di polizia giudiziaria. Ingegnere meccanico, Raule lascia la moglie e tre figli. "Il 12 luglio (meteo permettendo) tenterò - aveva scritto il 23 giugno in un post - un'impresa per me 'estrema': dal mare alla vetta del Monte Bianco senza dormire, con il solo uso delle gambe. Partirò alle 5 di mattina da Genova con la bici, che lascerò in fondo alla Val Veny, per proseguire a piedi fino alla vetta. Mi sono allenato parecchio (75.000 metri di dislivello positivo da inizio anno), ma non è sicuro che ce la farò. La mia motivazione, già non piccola, sarà rafforzata da una buona causa in cui credo molto: raccogliere fondi per Ageop,associazione di Bologna che aiuta i bambini malati di tumore".

Il suo progetto nato nel 2022, 'Quattro vette per cinque Statì, sarebbe dovuto concludersi nel 2025 con la salita delle cime più alte d'Italia e dei quattro paesi confinanti, Francia, Svizzera, Slovenia, Austria, percorrendo con la bicicletta i chilometri dal litorale marino più vicino all'attacco della via di salita. Nello stesso punto dove è avvenuto l'incidente in cui ha perso la vita Raule, era morto un alpinista tedesco di 54 anni il 26 giugno scorso.