Da Segrate a Parigi 2024: l’atleta ricorda la passione per la roccia
condivisa con la mamma
Il record italiano ed europeo, l’oro nella coppa del mondo e infine le Olimpiadi di Parigi 2024. Lì la scalata della vittoria mancata per meno di un soffio: due soli millesimi di secondo hanno regalato la semifinale all’avversario. La carriera di Matteo Zurloni, campione tutto lombardo dell’arrampicata sportiva, è fatta di tanti traguardi raggiunti e alcuni, come questo, appena sfiorati. Ma è un assaggio di trionfo assoluto che lo stimola più di quanto lo infastidisca: “Nonostante la grande sconfitta – racconta Matteo - ho affrontato tutto col sorriso perché ero lì a rappresentare il mio sport e la mia è una disciplina che si gioca sul filo dei millesimi. Ci rifaremo alle Olimpiadi di Los Angeles”.
Matteo gareggia nella categoria speed dell’arrampicata sportiva. Si tratta di una competizione basata sulla velocità: vince l’atleta che riesce a scalare una parete artificiale nel minor tempo possibile. Nelle qualificazioni per le Olimpiadi, Zurloni è riuscito a percorrere una salita di 15 metri in 4,94 secondi, stabilendo un nuovo record in Italia e in Europa. Un traguardo da fuoriclasse per un ragazzo che, nonostante le tante soddisfazioni, rimane umile, affezionato al suo territorio e a chi sulle pareti da arrampicata lo accompagna da sempre. Tra queste, una delle persone più importanti è stata la mamma, che lo ha seguito anche venerdì sera, quando in occasione dei 100 anni di GEM (Giovani Escursionisti Monzesi), il comitato lombardo del FASI (Federazione Arrampicata Sportiva Italiana) ha premiato Matteo come atleta olimpico.
Proprio in questa occasione lo sportivo ha dedicato alla mamma un racconto speciale: “Anche lei arrivava dall’arrampicata in montagna e tuttora la pratica in palestra e in falesia. Ma non mi ha mai forzato. È stata molto contenta quando anche io mi sono appassionato all’arrampicata e mi ha sempre seguito ovunque, mi ha accompagnato a tutte le gare e per questo la ringrazio tanto”.
Con lo stesso affetto Matteo ha poi raccontato i suoi esordi nell’arrampicata sportiva, il debutto nella disciplina speed e i primi successi, raggiunti anche grazie alla qualità degli allenatori e delle strutture presenti in Lombardia, regione d’eccellenza per la pratica della scalata in velocità. Classe 2002, nato a Segrete, Matteo ha iniziato ad arrampicare in Trentino, “dove ho sempre trascorso le mie vacanze, circondato dalle montagne. Un giorno sono stato attratto da questo sport. Ho cominciato a praticare l’arrampicata sportiva a sei anni, poi sui 19 anni mi sono appassionato alla speed”.
Al momento della premiazione è intervenuto anche Tullio Parravcini, presidente di FASI Lombardia e vicepresidente del Panathlon Club di Monza e Brianza, associazione organizzatrice dell’evento: “Abbiamo voluto premiare Matteo perché è un atleta del territorio con noi da tantissimo tempo, un ragazzo che ha saputo esprimersi ai massimi livelli”. Con il Presidente Parravicini c’era anche Matteo Pastori, neoeletto consigliere nazionale del FASI e pioniere dell’arrampicata sportiva in Lombardia. Oltre a Zurloni, nel corso della serata altri campioni di sci e alpinismo hanno raccontato i loro percorsi, in un appuntamento che ha celebrato lo sport di montagna e i suoi atleti made in Lombardia.